martedì 22 settembre 2015

Violenza domestica subita dagli uomini: alla Mauceri proprio non piace

09/02/2015 


La polemica “rosicona” impazza anche nelle Università. Un’indagine conoscitiva presentata nel 2012 analizzava la violenza subita dai soggetti di genere maschile, voce dissonante in un coro mediatico focalizzato esclusivamente sulla violenza subita dalla donna.
Gli autori dello studio hanno dovuto pagare un prezzo altissimo in termini di insulti e minacce, a causa della bizzarra teoria secondo la quale gli uomini possano essere solo carnefici, mai vittime.
Del gruppo di ricerca faceva parte anche la psicologa Sara Pezzuolo, responsabile tra l’altro dell’area scientifica di questo sito. La dr.ssa Pezzuolo ha avuto la colpa di rilasciare un’intervista a Panorama. Così facendo ha urtato i nervi di una signora che ha sfoderato le unghie, col seguente commento (trascrizione testuale, errori compresi):

È una vecchia storia: appena le donne cercano di reagire allo stato millenario di oggetto di disprezzo, violenza e sottomissione, appena minaccia (ma non ci riesce) di ricambiare quello che subisce, viene tacciata di essere violenta anche lei. Perché la percezione che hanno gli uomini della presunta viokenza femminile ha una soglia vsssissima a differenza della percezione della violenza che hanno le donne storicamente ABITUATE a subirla in dimensioni abnormi. Basti soltanto pensare che nel 2013 gli uomini hanno ucciso 179 donne contro un solo uomo ucciso da una donna peraltro assolta x legittima difesa. È a dir poco drammatico che una psicologa (probabilmente a caccia di consenso e applausi maschili) si presti a fare queste ricerche davanti al macabro spettacolo di quotidiano massacro delle donne. Laddove ci aspettiamo la solidarietà femminile dobbiamo invece fare i conti con queste professioniste serve del potere maschile.
Ah però!
S’è proprio arrabbiata la signora, anzi, viene da dire la Professoressa in quanto si firma Raffaella Mauceri · Università degli Studi di Firenze.
La Prof. ha una caduta di stile e si incazza come una pasionaria, infatti sono da centro antiviolenza gli slogan (serva del potere maschilestato millenario di oggetto di disprezzo, etc.) che sciorina contro la psicologa Pezzuolo che ha almeno tre gravissime colpe:
  1. Non la pensa come la Mauceri
  2. È una donna libera, non si lascia condizionare da pregiudizi ideologici
  3. Ha fatto un lavoro di ricerca che la Mauceri critica senza averlo letto

Sara Pezzuolo, con molta eleganza, ha preferito non replicare alle offese ed ha scelto il silenzio.
Io non sono così elegante, due o tre cosine le vorrei dire anche se rispetto la decisione di Sara di non replicare a tono.
Le acrobazie dialettico/ideologiche della Prof. si spingono oltre, arrivano a sostenere che nel 2013 gli uomini avrebbero ucciso 179 donne mentre a ruoli invertiti risulterebbe una sola vittima, inoltre l’autrice di quel delitto sarebbe stata assolta per legittima difesa.
La fonte di questi dati? Dovrebbe ricordare - da accademica come si firma - che è sempre doveroso citare le fonti, solo i ciarlatani sparano cifre senza riscontro.
Mi dispiace ma devo dare un dolore alla Prof. Mauceri, nel 2013 le cose non sono andate come dice lei:
un assaggio di fatti di cronaca, noi le fonti le citiamo:

Montebelluna (TV), 11/01/2013 – Daniela Venturato avvelena il marito e poi si uccide
Ostia (RM), 28/05/2013 – Gina Dascalu uccide il compagno a coltellate
Carovigno (BR), 11/07/2013 – Dora Buongiorno brucia vivo l’amante
Motta Visconti (MI), 18/08/2013 – Maria Passalacqua uccide il padre e poi si suicida
Apricena (FG), 27/12/2013 – Annamaria Lombardi uccide a coltellate l’amante

la Mauceri sosteneva che ci fosse una solo uomo deceduto, evidentemente si è distratta un attimo....
Per i femminicidi il discorso è lo stesso, i dati non combaciano: 179 dice lei, 141 dice Telefono Rosa,133 dicono i parlamentari (Sen. Anna Serafini , relatrice del DDL 724), 65 dice l’analisi criminologica

L’analisi condotta sui 124 casi di omicidio (con 133 vittime), commessi in Italia nel 2013, – ed indicati nel ddl 724 come prova di “emergenza femminicidio in Italia” (uccisione di una donna in quanto donna, compiuta da un uomo con l’implicita volontà di riaffermare un potere storicamente ineguale fra i Generi) – ha portato ai seguenti risultati:
  • 23 casi (26 vittime): preterintenzionalità, incapacità d'intendere e volere
  • 11 casi (12 vittime): omicidio eutanasico;
  • 11 casi (13 vittime): movente economico-patrimoniale, compresa la rapina;
  • 5 casi (5 vittime): rancore maturato in ambito professionale, familiare-allargato, di vicinato;
  • 2 casi (2 vittime): eliminazione di testimone;
  • 7 casi (7 vittime): ignoto il sesso dell’autore;
  • 3 casi (3 vittime): errore di rilevazione (causa di morte accidentale, suicidio, sesso maschile della vittima).
Pertanto l’analisi criminologica certifica 65 donne uccise da un soggetto maschile con movente connesso alla prevaricazione di Genere
http://violenza-donne.blogspot.it/2014/09/quella-squallida-menzogna-del.html

Ma in fondo è un particolare trascurabile che i dati della Mauceri siano quantomeno fantasiosi, per non dire altro.
Anche se fossero reali sorprende l’indignazione della Prof., che va su tutte le furie perché la Pezzuolo ha osato prestarsi a studiare le vittime maschili nonostante il macabro massacro delle donne.
Eh già, non si deve dire che anche gli uomini possano subire percosse, lesioni, umiliazioni, minacce, violenze psicologiche …  figuriamoci se si può dire che anche gli uomini vengono uccisi; le vittime femminili devono monopolizzare i media, l’agenda politica ed anche gli studi di settore.
Perché la Mauceri non si indigna di fronte alla ricerca sul cancro, Telethon non si deve vergognare a studiare i tumori di fronte al macabro spettacolo delle vittime di AIDS?
Chi sceglie un settore di ricerca è libero di approfondirlo come crede o deve essere accusato di infangare i malati di altre patologie?
Medicina, etologia, chimica, criminologia, politica, costume, diritti umani … ognuno è libero di studiare l’argomento che preferisce … a patto che non studi le vittime maschili, questo proprio non si deve fare.
Infatti la Prof. rimane delusa, si aspettava solidarietà femminile ed invece, pensa un po’, ‘sta sfacciata della Pezzuolo non è che una serva del potere maschile. 
Solidarietà femminile non può essere sinonimo di aderenza acritica a qualsiasi delirio, basta che provenga da un’altra donna.  
Vediamo come l’imparziale e democratica Mauceri appare in rete.

  

… ma allora l’impressione iniziale non era immotivata, la dott.ssa Raffaella Mauceri gestisce proprio una rete di centri antiviolenza.
Ruolo che la rende ovviamente serena ed imparziale quando insulta una psicologa, colpevole di approfondire un argomento che ai centri antiviolenza non fa comodo che venga approfondito. 
Ecco spiegato l’accanimento rancoroso, gli slogan, le cifre sparate a caso; ora è tutto più chiaro.
Nel sito http://www.lanereide-edizioni.it/home/ la Prof. sostiene che sarebbero ignoranti o contro natura le donne che rifiutano il femminismo  doc, quello storico

  

Vabbè, lo dice lei che si firma aggiungendo Università degli Studi di Firenze, si vede che è titolata per sostenere che chiunque non la pensi come lei è ignorante  
Ha una rete di centri antiviolenza in Sicilia ma cosa ci fa in Toscana, insegna odio misandrico applicato, teoria e pratica della discriminazione sessista, condizionamento ideologico comparato?
Viste le bizzarre teorie, oltretutto esposte maluccio e farcite di errori, viene spontaneo chiedersi che ruolo rivesta la sora Mauceri all’Università: è titolare di cattedra, associata, ricercatrice, altro?
Nelle Università lavora un sacco di gente, compreso chi fa le fotocopie in segreteria, chi risponde al centralino, chi cambia le lampadine, chi pulisce le aule.
Tutti lavori utilissimi e dignitosi, però è difficile credere che l’omino delle pulizie, anche assunto con regolare contratto, poi si faccia i biglietti da visita con scritto Università degli Studi di Firenze.
Farebbe tenerezza, dai ...
Quindi, per firmarsi con l’Ateneo di appartenenza, la Mauceri dovrebbe avere un ruolo ufficiale. 
Invece lo screenshot FB ci fornisce un’altra informazione
 
Ah ecco, c'è andata a studiare …Non dice se poi si è laureata, ma sappiamo che almeno qualche giorno c’è andata.
Questo, come tutti sanno, comporta che qualsiasi matricola firmi articoli e commenti aggiungendo al nome Università Cattolica di Milano, La Normale di Pisa, La Sapienza di Roma.
Domani vado in parrocchia e mi iscrivo a catechismo, poi comincio a firmarmi “Apostolo” , tanto è sempre roba della Santa Romana Chiesa.

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